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A CINQUANT’ANNI DAL FILM “IL VANGELO SECONDO MATTEO” DI PASOLINI

I nostri “ragazzi” compongono il quadro della Deposizione

Nella splendida cornice della Cattedrale di Ruvo i volti e le emozioni dei nostri ospiti della CASA offrono una suggestiva interpretazione della scena della deposizione dalla croce.
Il tema della sofferenza, il male fisico e sociale, plasticamente ridisegnati nei corpi e nel movimento. Un’esperienza che i nostri ragazzi hanno accettato e condiviso trovando preziose motivazioni nelle giornate trascorse a provare la scena per esprimere al meglio le loro sensazioni. Una forma di catarsi vissuta interiormente ed esternata con naturalezza e semplicità. Animati da grande concentrazione e sotto la guida magistrale del regista Giulio De Leo, i ragazzi hanno provato ad esprimersi in una attività per loro inimmaginabile: la rappresentazione di un evento storico attraverso il linguaggio muto del corpo. Sono i movimenti del corpo che parlano da soli, per esprimere passione, sofferenza, pietà, strazio e stupore per la resurrezione. E’ stato un “soffrire insieme”, secondo le loro parole, per entrare nel personaggio da ognuno interpretato e per sperare nella redenzione: quella redenzione a cui ognuno di loro aspira. Mai altro evento si è intrecciato con la loro vita, le loro sofferenze, le speranze.
I nostri ragazzi sono stati impegnati nella giornata di Domenica 19 ottobre, ore 11 - Ruvo di Puglia – ex Convento dei Domenicani VULTUS CHRISTI – LO SCANDALO DEL CRISTO ERETICO DI PASOLINI, relatori Paolo Ricca, padre Virgilio Fantuzzi, moderatore Michele Palumbo, quadro coreografico ULTIMA CENA di Giulio De Leo, coro Teresa Vallarella, Gabriella Schiavone. Ore 18,30 - Ruvo di Puglia – Cattedrale, OGNI MALE FORE – FARAUALLA in concerto, introduzione Cesare Veronico, relatore Umberto Curi - “Sguardi, volti, immagini in forma di rosa (meditazione sulle immagini del Vangelo)”, quadri coreografici DEPOSIZIONE e PIETÀ di Giulio De Leo con gli ospiti della CASA.
“OGNI MALE FORE” è il titolo del nuovo progetto del quartetto vocale barese Faraualla che ha accompagnato il quadro della deposizione e rappresenta un ideale percorso nell’affascinante territorio della medicina popolare pugliese. Le formule di guarigione univano gli aspetti più pagani della cultura popolare ad una fervida religiosità, la pratica magica o taumaturgica ad una medicina legata alla reale conoscenza delle erbe curative in una unione che non risultava mai essere forzata. Il materiale relativo a questa ricerca è difficile da recuperare, in quanto nascosto in una parte della memoria popolare misteriosa e accessibile solo a pochi prescelti. In ogni brano le formule rivivranno nel canto e nel suono delle Faraualla, in un ideale percorso verso la guarigione fisica e spirituale.
Sette uomini adulti e una danzatrice professionista depongono il proprio corpo e le proprie sofferenze in un intreccio di gesti derivanti dal contatto e dalla trasmissione. La pratica coreografica è il sudario in cui il corpo può finalmente riposare e forse trovare nuovo impulso alla vita. Danzatori: Acri Salvatore, Birardi Giacomo, ...... , Benso Nicola, Lattanzio Ignazio, Livrieri Salvatore, Rizzi Paolo, Guastamacchia Erika.Immagini dello spettacolo
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Cinquant’anni fa Pier Paolo Pasolini realizzava “il più bel film su Gesù”. Così lo definisce l’Osservatore romano nel 2014, e a distanza di mezzo secolo la Puglia rivendica un ruolo ne “Il Vangelo secondo Matteo”: non solo perché set di alcune scene, ma perché culla di un Sud ancestrale che è stato cuore della visione pasoliniana. “Il Vangelo di Pasolini. Volti e luoghi della Murgia a 50 anni dal film di Pasolini” è la rassegna organizzata dal Parco dell'Alta Murgia in collaborazione con il Comune di Ruvo di Puglia, con il patrocinio dei Comuni di Gravina in Puglia e Santeramo in Colle e la produzione esecutiva dell’associazione Menhir.
Il progetto I volti e i luoghi della murgia a 50 anni dal “vangelo” di Pasolini, ispirato dal 'Vangelo secondo Matteo' di P.P. Pasolini intende riportarci, a 50 anni dalla sua realizzazione, in quelle terre murgiane che sono state fondamentale scenario del film, e proporsi, quindi, come orizzonte di suggestiva riflessione culturale e consapevole valorizzazione della sua civiltà in rapporto ai temi dell'opera pasoliniana.
Suoi obiettivi imprescindibili sono, perciò, non solo quello di offrire una migliore conoscenza delle Murge a un più ampio pubblico (italiano ed europeo), ma, anche e soprattutto, quello di promuovere con una serie di eventi culturali, una ''riappropriazione'' vitale del nostro territorio. 
''Riappropriazione'' vitale-poetica, in quanto essenziale sarà far rivivere il territorio murgiano attraverso la poetica dei paesaggi/volti e le ambientazioni del film pasoliniano, le sue assolate e stupende visioni, sostanza artistico-figurativa del film. Sua poesia.
''Riappropriazione'' vitale-culturale, in quanto, attraverso il racconto del ''Vangelo secondo Matteo'', si valorizzeranno le straordinarie arse suggestioni del nostro territorio nei suoi aspetti storico-antropologici (-antropici), nei suoi elementi naturalistici e architettonici, nei segni della sua straordinaria 'archeologia' e memoria.
''Riappropriazione'' espressiva, in quanto si valorizzeranno gli aspetti ed elementi arcaico-ancestrali della nostra terra. La sua materia. I suoi corpi. I suoi suoni. I suoi silenzi. La sua luce. 
''Riappropriazione'' vitale -sacrale, in quanto, nella figura aspra e furente, dolente e lirica, del Cristo-pasoliniano (e del suo 'Vangelo'), nella sua scandalosa inattualità, si potrà ritrovare quell'ineffabile e sublime religione della nostra terra, quella sacra, estatica, arcaica (eppure, oggi, problematica) bellezza del Sud.
“Non una semplice rievocazione ma piuttosto è una proiezione nel futuro”, secondo l’ideatore e cultore di cinema, prof. Nicola Cesareo, spiegando l’intero programma della rassegna fatta di incontri, concerti, mostre, proiezioni, laboratori, tutti elementi che "compongono la manifestazione e che saranno in costante dialogo tra di loro, in un flusso continuo di riflessioni su Pasolini declinate in vari linguaggi artistici". … Certo cinema pasoliniano, e il 'Vangelo secondo Matteo' in primo luogo, non sarebbe stato possibile senza certi luoghi; i nostri luoghi (murgiani) da tale 'Vangelo' possono trarre la propria linfa vitale: quella visione futura, quella piena coscienza (storico, culturale, estetica) di essere la terra del sacro, la terra 'ancestrale' della bellezza.
"Il nostro territorio fu scelto da Pasolini come scenario del Vangelo dopo un sopralluogo in Palestina. La Murgia, al di là dei confini del Parco, fu per lui fonte di ispirazione con i suoi luoghi, i suoi volti, la sua storia, diventando molto più che uno scenario per una parte delle riprese del suo film capolavoro. Pasolini fu un precursore sotto tanti aspetti e scoprì il potenziale cinematografico di questa terra. Questo evento rappresenta anche un'occasione per invitare registi e sceneggiatori ad avvicinarsi a una terra unica con la sua bellezza, il suo silenzio e con la sua natura fuori dal tempo".

LA CASA

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