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Ancora una volta la Comunità CASA orfana del suo Presidente



Dopo l’inaspettata e prematura scomparsa di Mons. Luigi Martella, vescovo della nostra Diocesi e presidente dell’Associazione C.A.S.A. “Don Tonino Bello”, sono trascorsi solo tre mesi e siamo a stringerci attorno alle spoglie di Mons. Domenico Amato, Amministratore diocesano, appena subentrato alla guida della Comunità. Nemmeno il tempo di apprezzare la sua saggezza e solerzia per la gestione della CASA, ascoltare le sue volontà di corroborare e confermare il percorso tracciato da don Tonino per l’avvio e lo sviluppo del progetto di recupero, ed ora ci sentiamo nuovamente orfani, per una presenza dimostratasi subito insostituibile in quanto capace di essere vigile, forte e determinato. La presenza di Don Mimmo si era rivelata subito grande elemento di continuità nell’azione di sostegno all’opera della C.A.S.A. avendo già affiancato con saggezza l’azione episcopale di Don Gino Martella che lo aveva voluto vicino conferendogli l’incarico di vicario generale. Nominato poi Amministratore diocesano dal 9 luglio 2015, in seguito alla morte del vescovo Mons. Martella, Don Mimmo aveva subito dedicato il suo tempo e la sua attenzione alla cura della CASA.“Io sono il buon pastore e il buon pastore dà la vita per le pecore” aveva detto Don Mimmo, mercoledì 8 luglio 2015, durante la preghiera di suffragio in Episcopio davanti alla salma del vescovo Don Gino. Quella espressione, così umana e profondamente “pastorale”, noi la riferiamo a tutti e due i nostri presidenti che si sono spesi senza risparmio in questo particolare anno di gestione. Essere pastore significa stare in mezzo alla gente ed assistere direttamente al percorso, specie quando si rende difficile e colmo di pericoli.Ma ancora un’altra circostanza rende luminosa la figura di Don Mimmo: in qualità di vice postulatore, sempre assieme a S.E. Mons. Luigi Martella, fu lui a muovere i primi passi verso il processo di canonizzazione di Don Tonino Bello. Un lavoro serio e delicato di attenta ricostruzione e documentazione, culminato con il deposito delle casse negli Uffici del Vaticano. Ora si attende la definitiva proclamazione ufficiale della santità di Don Tonino unanimemente riconosciuta e documentata da Don Mimmo.Noi siamo qui ancora a testimoniare che abbiamo apprezzato Don Mimmo e la sua personalità per la sensibilità ed umanità, per la competenza dottrinale e la serietà dell’azione, per la capacità di affrontare con competenza ed equilibrio i problemi, per la saggezza di chi sa guardare alle persone e comprendere le difficoltà, senza trascurare le finalità delle istituzioni.Ci mancherai molto Don Mimmo.

LA CASA

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