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CALENDANO: LA SPERANZA CONTINUA

Ospiti della mamma



Il 1990 si realizza il progetto di allargare lo spazio operativo della Comunità. I ragazzi e gli operatori rimisero in sesto una serie di locali messi a disposizione dalla diocesi di Ruvo, presso il complesso di S. Maria di Calendano, a tre Km. dalla sede di villa Iatta. E qui nacque l'11 novembre 1990, non senza tribolazioni, la sede di Calendano, predisposta per la prima accoglienza di una decina di tossicodipendenti. Trovarono rifugio e conforto presso la Comunità anche altre persone bisognose (anziani abbandonati, alcolizzati e minori a rischio). E divennero operanti anche i centri di ascolto, i cosiddetti "filtri", i collegamenti con le famiglie dei tossici e le attività di prevenzione presso le scuole, per affrontare il problema a monte, inserendo anticorpi nel tessuto stesso della società e degli adolescenti. Nel frattempo, in data 23 giugno 1993 fu mutato lo Statuto e l'Associazione, pur conservando lo stesso acronimo, cambiò l'intitolazione in Casa Accoglienza Solidarietà Amicizia.
   Il funzionamento di Calendano come sede operativa aggiunta durò per alcuni anni. Per problemi tecnici e di funzionalità gli spazi assegnati alla Comunità (in sostanza quelli esterni e di pertinenza del santuario) furono mantenuti per consentire interventi manutentivi e per manifestazioni saltuarie, quali incontri e convegni, mentre fu sospesa l’attività di ascolto e terapeutica.
   Nella circostanza dell’apertura della sede di Calendano don Tonino scriveva la seguente riflessione.

   Quando si inaugurò la Comunità CASA al Parco del Conte, ricordo che andai ad invitare di persona un vescovo vicino. Mi chiese da che parte di Ruvo si trovasse il Parco del Conte, e io gli risposi: "Sulla via della Madonna di Calendano". Lui, allora, replicò sorridendo: "Oh! Vi siete messi su una buona strada !" 
  Non so che cosa mi potrebbe dire, stavolta, se dovessi riferirgli che in questi giorni una porzione della nostra comunità è andata a fare casa proprio nel Santuario della Madonna. 
   Forse direbbe: "Bene, avete fatto CASA da Maria !" 
   O forse mi citerebbe i versetti del salmo 84: "Beato, Signore, chi abita la tua CASA: sempre canta le tue lodi.
   Beato chi trova in te la sua forza, e decide nel suo cuore il santo viaggio." 
   Decidere nel cuore il santo viaggio! 
   Un viaggio in salita. Lungo sentieri faticosi. Per ritrovare il bandolo di una vita che, finalmente, non sia vita da cani. 
   Un viaggio difficile. Specialmente per chi, di viaggi, ne ha fatti altri, verso 'paradisi artificiali. Carichi di amarezza. Senza canzoni e senza eternità. 
   Un viaggio che, però, una volta che si è stabilito di compiere, ti restituisce alla gioia di "esserci": su questo angolo della terra, e in questo arco fugace del tempo. 
   La Madonna di Calendano, che spalanca le porte a chi cerca rifugio nella sua CASA, farà crescere nei suoi ospiti il desiderio di un viaggio che, stavolta, sia veramente "santo". 
   E si mostrerà per tutti "Madre del buon cammino". 
   E’ per questo cammino a ritroso (l'unico che vi farà avanzare verso traguardi di libertà, il solo che vi condurrà a compiere davvero passi in avanti), che tutti noi vi gridiamo con affetto: "Buon viaggio, ragazzi".

don Tonino , vescovo

LA CASA

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