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CRONACA BIANCA

La proposta di Don Tonino



Miei cari fratelli, 
quello spirito grande di Luigi Santucci scriveva tempo addietro che, se noi dovessimo ringraziare Dio per tutte le gioie che ci dà, non ci rimarrebbe il tempo per lamentarci con lui. 
Sull'urto di questa suggestione raffinata, per analogia mi è venuta in mente una frase più terra terra, ed è questa: se nella vita si andasse puntigliosamente alla ricerca degli episodi di cronaca bianca, sui giornali mancherebbe lo spazio per il racconto dei fattacci di cronaca nera. 
Spero di non prestarmi all'equivoco.: Non è che io ammiri molto certa letteratura edificante, quasi sempre stucchevole e rugiadosa. Detesto le cadenze moraleggianti, anche se prodotte a fin di bene. Diffido di quelle sterzate predìcatorie che immettono inesorabilmente su prevedibili rettilinei, al cui capolinea trovi scritto: «non fiori, ma opere di bene ».


Però penso che non sarebbe una esercitazione dissennata, non fosse altro che per dare una boccata di speranza alla gente, quella di disegnare la planimetria della bontà. 
Ci accorgeremmo che il mondo non è poi tutto una fogna. E che, nonostante i buchi neri di tante cattiverie, ci sono ancora infinite ragioni per le quali Dio continui a essere innamorato degli uomini. 
Ecco tre episodi. Di questi giorni. 
Una vedova di Giovinazzo, il cui marito è stato ucciso qualche anno fa mentre tentava di fermare i rapinatori di una banca, d'accordo con le due figlie, in tribunale rinuncia clamorosamente a cinquanta milioni di risarcimento, devolvendoli alla nostra C.A.S.A: per i tossicodipendenti. ' 
Un modo per riciclare in canali puliti mazzetti di denaro sporco, o un segnale luminoso acceso per indicarci che nella vita il denaro non è tutto? 
Un avvocato di Trani gira a favore della stessa comunità il suo onorario di due milioni e mezzo di lire dovutogli al termine di una lunga causa. 
Due giovani sposi di Molfetta rinunciano a un lungo viaggio di nozze progettato in precedenza e pensano d inviare il denaro corrispondente a don Ignazio de Gioia missionario in Argentina. 
Luci un mondo nuovo che finalmente irrompe carico di gratuità, di valori inediti, di messaggi forti? 
O fuochi superstiti di un mondo antico, che I’acqua torbida dei peccati di tutta la terra non è riuscita a spegnere? 
Non saprei rispondere. So soltanto una cosa. Che anche il più piccolo gesto di bontà legittima la speranza e oggi più che mai, autorizza l'attesa di tempi migliori. E che, comunque, accendere un fiammifero vale infinitamente di più che maledire l'oscurità. 

Un affettuoso saluto. Vostro 

Don TONINO Vescovo

Da Luce e Vita, 14 luglio 1985 Anno 61°

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