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CASA Provvidenza


È che per Dio la vita non ha prezzo 
Ogni uomo è un universo




di Renato Brucoli

Ha ascoltato la disperazione delle madri. L’ha interpretata con viscere di misericordia. Non poteva rimanere sordo al loro grido. I figli: schiavi dei buchi. Le abitazioni: deserto di solitudini.
Ha pregato tanto: un’overdose di preghiera! Quanto ha pregato don Tonino Bello – trent’anni fa – per fondare la CASA! Alla preghiera ha ancorato il basamento tettonico di villa Scardigno e di Parco del Conte.
Io lo spiavo. Origliavo. Volevo capire quale dialogo intrecciasse con Dio. Quanto fosse grande il suo amore per la vita. Quanto indomita fosse la sua capacità di sperare. Quanta misericordia avesse per chi cade e intende rialzarsi.
Dicevano… anche alcuni preti dicevano…: «perché tanto spreco di risorse in favore di sciagurati!?».
Don Tonino organizzava la rete della gratuità, della solidarietà, del volontariato, dell’amicizia, del dono di sé a sostegno della CASA. Un articolato fiorire di dedizioni, di attività, di testimonianze.
Fin qui l’opera umana di un pastore dal cuore tenero. Capace di coinvolgere, di motivare, di entusiasmare, soprattutto di amare: perché Dio è amore, e non può non amare, l’amore, sempre pronto a farsi dono e perdono.
Poi, dalla banca, che aveva finanziato buona parte dei costi iniziali, sono tornate le prime cambiali inevase. «Ma quanto costa la CASA!». È ritornata la voce del maligno. Quanto è dispendioso allestire un focolare di umanità, in cui riconciliare con la vita, lì, fuori mano, nei pressi di Calendano, sulla Gerusalemme-Gerico attraversata dai reietti in attesa di diventare testate d’angolo… 
È allora entrata in azione la Provvidenza. L’economia di Dio che salva a sorpresa. Che muta il dolore in gioia secondo segni e disegni esclusivi.
Dal Nord Italia, un avvocato impressionato dalla pastorale sociale di don Tonino: lo raggiunge, gli dona 100 milioni e va via.
In diocesi, la famiglia Lo Giudice che dona al vescovo 50 milioni di lire rivenienti dal risarcimento danni per la morte del signor Augusto, tabaccaio casualmente assassinato a Giovinazzo da un rapinatore in fuga.
Dai Sud del mondo, un medico molfettese che rientra temporaneamente a casa dalla missione in Costa d’Avorio, vende la propria abitazione che non gli serve perché vive altrove e devolve il ricavato alla Comunità: una casa donata alla CASA.
Appunto: CASA baciata dalla Provvidenza! A compimento di un’esperienza umanissima e spirituale insieme.
All’origine, quante case nella CASA, come in una matrioska! La casa ascolto, la casa preghiera, la casa solidarietà. La casa desiderio di un’umanità nuova! E su tutte, CASA Provvidenza.


È che per Dio la vita non ha prezzo. Ogni uomo è un universo.

LA CASA

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